Week end 6-7 Giugno. Cosa ci aspettiamo dal meteo? Primo weekend dell’Estate meteorologica (per convenzione, le stagioni meteorologiche iniziano il 1 del mese, non corrispondono ai solstizi e agli equinozi delle stagioni astronomiche). La situazione meteo è però ancora di stampo primaverile, seppure per fortuna in miglioramento nel corso del fine settimana. La cartina si riferisce alle ore centrali della giornata di sabato 6 giugno. La Depressione “Katharina”, responsabile del maltempo di giovedì e della instabilità di venerdì, va attenuandosi, e si allontana verso la Penisola Balcanica. Le alte pressioni estive sono però ancora ben lontane dalle nostre zone (Anticiclone delle Azzorre evidenziato in giallo e Anticiclone nordafricano in rosso), inoltre le varie Depressioni presenti sul Nordeuropa favoriscono la presenza di aria abbastanza fresca per il periodo, anche in Italia (sulle Alpi Orientali vi sono state locali nevicate, intense in quota nella zona dolomitica). L’Appennino emiliano nel fine settimana vivrà quindi un meteo tipicamente variabile e primaverile, non molto stabile ma nemmeno brutto. Le correnti in quota da sudovest manterranno i cieli nuvolosi, con momenti soleggiati alternati ad addensamenti minacciosi, ma le piogge eventuali dovrebbero essere solo locali, non compromettendo le nostre escursioni. Se intraprendete escursioni senza guida, attenzione ai banchi di nebbia sui sentieri ad alta quota, dovuti agli addensamenti di nubi sui crinali (e localmente anche nelle valli più addossate allo spartiacque tosco emiliano). Anche il vento da sudovest, Libeccio, solo debole o moderato nelle valli ma a tratti intenso sulle creste, potrebbe costituire un problema se si affrontano escursioni non adeguatamente attrezzati. Riassumendo, sulle nostre montagne sarà un weekend primaverile gradevole: venite pure a trovarci senza paura di un forte maltempo che non ci sarà, ma se venite non fatevi cogliere alla sprovvista dalle temperature fresche. Da qui potete scoprire le nostre prossime escursioni in programma
Il meteo nel weekend 30-31 Maggio Avete in mente di fare un’escursione in Appennino emiliano e vi tormenta il dubbio sul meteo? qui sotto l’analisi della situazione della nostra guida Francesco vi può aiutare ad avere un’idea più chiara. Dopo il tempo molto instabile e molto fresco per il periodo che stiamo sperimentando oggi (con persino un po’ di neve sulle cime più alte), domani le condizioni tenderanno a migliorare decisamente, ma sempre in un contesto di correnti nordorientali relativamente fredde e non del tutto stabili. A metà giornata di sabato (vedi cartina) l’Appennino emiliano sarà in parte protetto da un ramo settentrionale dell’Anticiclone atlantico (ribattezzato “Steffen” dal servizio meteorologico nazionale tedesco), ma in parte anche influenzato dalla Depressione “Isolde” presente sull’Europa orientale. Ricordiamo che attorno alle aree di alta pressione il movimento delle correnti avviene in senso orario, mentre al contrario attorno alle basse pressioni in senso antiorario. A causa di questo, l’interazione tra “Steffen” e “Isolde” produrrà un afflusso di aria fresca da nordest, con tempo bello al mattino e un po’ variabile nel pomeriggio, con possibili brevi rovesci. Dai dati attuali, anche per domenica è attesa instabilità pomeridiana dopo una mattinata più tranquilla. Scoprite le prossime escursioni in programma alla pagina “le escursioni del mese“
GIORNI EPICI IN APPENNINO 5 e 6 maggio 2019: giornate da libri di storia in Appennino modenese. Storia meteorologica, s’intende. Pur con alcuni piccoli disagi soprattutto per noi che ci abitiamo, alla fine siamo anche felici di averli vissuti. Neve fino in bassa collina, neve copiosa dall’alta collina in su, bufere da far invidia al pieno inverno nelle valli più alte incastonate ai piedi del Cimone e delle creste tosco-emiliane. Non succedeva da decenni, e probabilmente non succederà di nuovo per parecchio tempo. Maggio, cosa è lecito aspettarsi dall’ultimo mese della primavera meteorologica? Secondo le medie climatiche dei decenni passati, maggio è un mese mite (in pianura), fresco (in montagna) e piovoso (in tutta la provincia di Modena). Non devono stupire gli ultimi freddi (deboli gelate notturne in alta quota non sono rare), e nemmeno i primi caldi (qualche picco termico sui 30 gradi in pianura). E non devono stupire le abbondanti precipitazioni. In maggio le perturbazioni atlantiche sono ancora molto vigorose alle nostre latitudini, inoltre le precipitazioni possono assumere carattere temporalesco sempre più frequentemente con il passare delle settimane, e così risultano violente. In pianura il picco delle piogge primaverili si ha spesso proprio a maggio, più che in aprile. Sulle cime più alte, nevicate “maggioline” avvengono da sempre. Quello che abbiamo vissuto il 5 e 6 maggio 2019 non rientra però in questi canoni medi. Neve a maggio in Appennino, rara ma non rarissima. Premesso che per Appennino si intende qualsiasi rilievo dalla pedemontana fino ai 2165 m slm del Cimone, è ovvio che una nevicata in maggio sul Cimone non sia affatto rara, mentre l’imbiancata nella valle del Secchia o in quella del Panàro a meno di 200 m di quota di domenica 5 maggio 2019 sia un fatto storico. In maggio le cime più alte della nostra provincia, oltre che ancora bianche per i residui di neve vecchia invernale, sono sovente teatro di deboli rovesci nevosi tardivi, di stampo primaverile. Senza dover risalire a ere glaciali remote, rimaniamo alle osservazioni de La via dei monti negli ultimissimi anni. Il 21 e 22 maggio 2015 tutte le vette più alte (sopra i 1900 m) furono imbiancate da rovesci nevosi. Nel 2016 il Primo maggio nevicò al Lago Santo, il 19 e il 23 furono nuovamente imbiancate le cime più alte. Nel 2017 fu il turno del 3 e 4 maggio per una spolverata di neve fresca su Rondinaio, Giovo, Cimone, Libro Aperto. In anni addietro, fecero scalpore le nevicate e il freddo di fine maggio 2013; l’Abetone imbiancato nel 1995 addirittura dopo il Solstizio d’Estate (23 giugno); per non parlare del 2 giugno 2006, quando la neve si spinse a 1000 m e sui prati fioriti attecchirono 2-3 cm di coltre bianca. Quelli citati sono però tutti episodi con caratteristiche di burrasche primaverili, alcune particolarmente tardive ma pur sempre primaverili. Fronti freddi nordatlantici che raggiungono le nostre latitudini e dispensano temperature basse per il periodo, con tanto di deboli nevicate in montagna. L’episodio del 5-6 maggio 2019 è però di tutt’altra natura: in questo caso stiamo parlando di una situazione meteorologica di stampo pienamente invernale, evento molto raro già in aprile, figuriamoci in maggio. Cosa è realmente successo il 5 e 6 maggio 2019? Un fronte freddo di origine artica marittima ha valicato le Alpi. L’aria gelida si è inserita nella “porta del Rodano”, raggiungendo l’Appennino modenese nella notte tra sabato 4 e domenica 5, e provocando forti temporali, con pioggia copiosa e grandine. Reagendo con le tiepide acque mediterranee, l’aria artica ha provocato la formazione di una Depressione sul Centritalia, e un fronte occluso si è arricciato proprio sull’Emilia-Romagna, richiamando ulteriore aria fredda dalla penisola balcanica. Sul mare Adriatico si è attivata una tesa “Bora scura” (vento da nordest) che ha addossato abbondanti precipitazioni piovose nella pianura modenese, e un limite delle nevicate a quota eccezionalmente bassa per il periodo (150-200 m slm). Eccezionale è stata anche la quantità di neve caduta nell’alto Appennino, con accumuli impressionanti per il mese di maggio. Segnaliamo in particolare i 55 cm di neve fresca caduti in meno di 24 ore nel nostro “osservatorio meteo” privilegiato di Le Tagliole, località Fatalcina, a quote di 1180-1200 m slm. Incredibile! Riscritta la storia meteorologica. Pur senza buttarci in politica e tenendoci ben lontani da “risse meteorologiche” che ultimamente vanno di moda, ci tocca smentire sia i catastrofisti che i negazionisti dei cambiamenti climatici. E’ stato un evento legato all’innegabile cambiamento climatico in atto? Forse. O forse no. Impossibile stabilire se ci sia una connessione. Però in anni ben lontani dal global warming successe qualcosa di simile. E in effetti dovrebbe essere logico che, in periodi climatici più freddi, simili sfuriate invernali tardive fossero più frequenti. Il 7 maggio 1957 una eccezionale ondata di gelo colpì tutta l’Italia, comprese le nostre zone, con freddo invernale, gelate in pianura e nevicate a quote basse. Il 6 maggio 1963 vennero addirittura imbiancate le città della pianura interna romagnola, con circa 5 cm di neve a Cesena, Forlì e Faenza. Certo, nulla a che vedere con il mitico 6 maggio 1861, quando l’Osservatorio Geofisico di Modena misurò ben 10 cm di neve fresca; e non osiamo pensare quanta neve possa essere caduta nelle località dell’alto Appennino in quella giornata di 158 anni fa! Comunque, senza scomodare i freddi anni Sessanta del XIX secolo e tornando al più tiepido clima recente, una cosa è certa: il 5 e 6 maggio 2019 sono entrati con prepotenza nella storia meteorologica dell’Appennino modenese. Qualche disagio c’è innegabilmente stato. Ma questo ci ricorda quanto la natura sia imprevedibile e ingovernabile. E’ l’uomo viziato che deve adattarsi a essa, non viceversa. I fenomeni meteorologici sono una delle massime espressioni della natura selvaggia, e noi siamo felici di essere stati testimoni oculari di un evento storico. Giorni epici. Francesco Rosati
APRILE, PROVERBI A NON FINIRE Aprile, mese centrale della primavera meteorologica. Ma anche mese dei proverbi per antonomasia. “Aprile, ogni giorno un barile”; “aprile, dolce dormire”; “per tutto aprile non ti scoprire”… e così via. Non sempre i proverbi tramandati dalle credenze popolari corrispondono a realtà, ma in questo caso ci aiutano a scoprire le caratteristiche meteorologiche del mese in corso. Aprile, ogni giorno un barile. Un detto popolarissimo, che si tramanda da generazioni. Ci insegna che aprile, di solito, è piovoso. Verissimo. La primavera, stagione di per sé molto variabile, raggiunge il suo apice proprio adesso, quando perturbazioni atlantiche in serie favoriscono numerosi giorni bagnati. In questo modo, su buona parte d’Italia aprile risulta uno dei mesi più piovosi dell’anno. Sull’Appennino Tosco-Emiliano, è il momento culminante delle piogge primaverili; la natura si risveglia, in valle i prati inverdiscono e fioriscono, nei boschi gli alberi schiudono le proprie gemme, in quota inizia a fondere la neve. Come sempre, stiamo parlando di caratteristiche generali, su una media climatica di molti anni. Non tutti gli anni sono uguali, e nel 2018, ad esempio, aprile fu poco piovoso, con anzi un lungo periodo anormalmente caldo e secco nella seconda metà. Aprile, dolce dormire. Altro detto popolare e ben noto. Dopo le pazzie e le ricadute invernali di marzo, in aprile la primavera esplode definitivamente, e il passaggio alla “bella stagione” favorisce lunghi sonni, e una maggiore pigrizia in molte persone. Per tutto aprile non ti scoprire. Questo è un proverbio di campagna, più saggio, meno noto alla massa. Per quanto la primavera sia ormai nel vivo e la “bella stagione” avanzi, stiamo comunque parlando di un periodo instabile. Pur senza le pazzie di marzo, anche in aprile ricadute invernali sono possibili. Praticamente certe in montagna, quando tutti gli anni –almeno sopra i 1500 m, ma a volte più in basso- avvengono nevicate, persino copiose, e gelate. Ma possibili anche in pianura. Occasionalmente in modo plateale. Gli appassionati di meteorologia meno giovani ricordano ancora la nevicata di 15 cm del mitico 18 aprile 1991 a Modena. Dopo quell’espisodio, la città emiliana fu imbiancata, stavolta solo da un velo, ai primi di aprile del 2003. Episodi un po’ estremi, ma certamente possibili anche in futuro. Insomma nonostante il “global warming” non scopriamoci del tutto in aprile! Ricapitolando, aprile è di norma un mese variabile e piovoso, con temperature gradevoli in pianura e ancora fresche o molto fresche in montagna. Lunghi periodi secchi e precocemente caldi dovrebbero essere l’eccezione, non la regola. Non devono stupire saltuarie ricadute invernali anche a bassa quota, invernate che invece sono piuttosto frequenti in montagna. In ogni caso, La via dei monti è pronta a offrirvi un calendario primaverile vario e adatto a tutti i tipi di tempo meteorologico, differenziato per temi! Il segno dell’acqua per scoprire cascate e laghi in disgelo; primavera in collina per godere di paesaggi montuosi dolci e colori di un verde sgargiante; per non dimenticare i primi trekking di più giorni e tante altre escursioni a tema. Francesco Rosati
IL MESE PIU’ PAZZO DELL’ANNO “Marzo pazzerello, esci col sole ma prendi l’ombrello”. In molti conoscono questo proverbio riguardo al primo mese della primavera meteorologica. In effetti è vero che con la fine dell’inverno aumenta decisamente la variabilità meteorologica, sia giornaliera che settimanale, per cui diventa più difficile prevedere che tempo farà. Nelle nostre zone, però, la variabilità più accentuata si ha in aprile, mese primaverile per antonomasia; da noi la “pazzia” di marzo è legata piuttosto ai forti sbalzi termici, con grande alternanza tra esplosioni primaverili anticipate e ricadute invernali anche crude. Innanzitutto, essendo un mese di passaggio stagionale, è normale che sia così; anche in settembre si alternano spesso gli ultimi calori estivi e le prime giornate tipicamente autunnali. Poi c’è da considerare la naturale oscillazione annuale delle configurazioni meteorologiche. Non tutti gli anni sono uguali, e gli ultimi due ne sono un esempio. Nel 2018 marzo iniziò severamente invernale, e rimase freddo sin quasi alla fine. In questo 2019 c’è stato invece un inizio anticipato della primavera, sin troppo. In ogni caso, più di ogni altro mese dell’anno marzo si conferma puntualmente il più pazzo a causa dei continui sbalzi termici, perché si alternano configurazioni meteorologiche tipiche del semestre freddo ad altre tipiche del semestre caldo. E questa alternanza può verificarsi più di una volta in una stessa settimana. In questo modo, si passa da una giornata soleggiata, mite e ventosa, ad un’altra altrettanto soleggiata ma invernale, con gelo notturno (tipicamente le ultime gelate notturne in Pianura Padana si verificano nella seconda decade di marzo). Oppure, si passa da una giornata di classica pioggia “calda” e primaverile, ad un’altra con pioggia “fredda” e limite delle nevicate a quote molto basse, o persino pianeggianti (a Modena, ad esempio, tra il 1996 e il 2018 in 8 annate marzo ha visto nevicate con accumulo, con record nel 2010 quando caddero ben 37 cm). Per quanto riguarda l’Appennino modenese e il crinale tosco-emiliano, dal punto di vista degli sbalzi termici e dell’alternanza tra configurazioni meteorologiche di natura opposta marzo non fa eccezione: anche in montagna è un mese “pazzo”. Dal punto di vista delle temperature medie mensili, invece, si può affermare che in quota (indicativamente sopra i 1200 m) marzo è un mese invernale a tutti gli effetti. O meglio, dovrebbe esserlo, visto che il riscaldamento globale in atto sta modificando un po’ le cose. Comunque, global warming a parte, le medie pluri decennali parlano chiaro: in marzo a 1500 m la temperatura è ancora attorno allo zero e la copertura nevosa al suolo costante e duratura (anche grazie alla neve accumulata in tutto il corso dell’inverno). Quindi un mese ideale per la pratica degli sport invernali. Perfino quest’anno, nonostante un periodo anormalmente mite e duraturo che ha umiliato l’inverno nel finale di febbraio, la pratica degli sport invernali (comprese le ciaspolate con La via dei monti!) è ancora ampiamente possibile. Tanto più che marzo si è confermato pazzerello più che mai: proprio in queste ore è tornato l’inverno, con temperature sottozero e alcuni cm di neve fresca che hanno rifatto il trucco alle nostre montagne. Perciò, prima di dedicarci al nuovo calendario di escursioni primaverili, sino alla fine del mese vi aspettiamo per gli ultimi appuntamenti del calendario invernale. Ma attenzione, occhio nella scelta dell’abbigliamento: non fatevi sorprendere dalle bizze del mese più pazzo dell’anno. Francesco Rosati
C’ERA UNA VOLTA A GAGGIO, IL CAPODANNO…OVVERO...
TUTTE LE STRADE PASSANO DA BOMBIANA (almeno nel...
gennaio, 2021
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Notizie dagli abissi: sono quelle che, dopo milioni di anni, ci portano le rocce d'Appennino dopo il lungo viaggio che dal fondale di antichi oceani le ha portate sulle cime [...]
Notizie dagli abissi: sono quelle che, dopo milioni di anni, ci portano le rocce d’Appennino dopo il lungo viaggio che dal fondale di antichi oceani le ha portate sulle cime dei monti. Facile ciaspolata a tema geologico per scoprire come è nato il nostro Appennino.
Per iscrizioni e maggiori info: Davide +39 371 1842531
Ritrovo ore 9.00 Pievepelago.
Difficoltà: Escursionistica in ambiente innevato, livello medio (Eai)
Natura delle difficoltà
difficoltà fisiche: percorso di media lunghezza con saliscendi. Difficoltà tecniche: nessuna. Adatto a chi abbia un minimo di abitudine al movimento, anche senza allenamento specifico.
Durata (comprese soste): circa 3 -4 h
Note attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, acqua, occhiali da sole, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20-30 lt, spuntino al sacco a carico dei partecipanti.
Per chi è sprovvisto di ciaspole e bastoni, l’attrezzatura può essere reperita da La via dei monti tramite noleggi locali. Penseremo noi a reperire il materiale al mattino e a riconsegnarlo al termine dell’escursione.
Costi: 20 euro adulto, 14 euro minore 16 anni, compresa fornitura ciaspole e bastoni.
Regolamento di partecipazione.
Cosa fare in caso di maltempo.
Chi sarà la vostra guida: Davide
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
(Sabato) 9:00 GMT +1
Roccapelago
piazza della rocca
Davide Pagliai +39 371 1842531
Facile escursione notturna con le ciaspole per assaporare la magia del bosco invernale di notte. Camminando con le ciaspole nel bosco imbiancato di neve scopriremo la bellezza di trovarci avvolti dal [...]
Facile escursione notturna con le ciaspole per assaporare la magia del bosco invernale di notte.
Camminando con le ciaspole nel bosco imbiancato di neve scopriremo la bellezza di trovarci avvolti dal buio sotto un cielo limpido e stellato.
Per iscrizioni e maggiori info: Davide 3711842531
Ritrovo ore 16.30 Fiumalbo.
Difficoltà: Escursionistica in ambiente innevato, livello medio (Eai)
Natura delle difficoltà
difficoltà fisiche: percorso di media lunghezza con saliscendi. Difficoltà tecniche: nessuna.
Durata (comprese soste): circa 3 h
Note attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, acqua, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20-30 lt, torcia elettrica frontale.
Per chi è sprovvisto di ciaspole e bastoni, l’attrezzatura può essere reperita da La via dei monti tramite noleggi locali. Penseremo noi a reperire il materiale prima dell’escursione e a riconsegnarlo al termine.
Costi: 20 euro adulto, 14 euro minore 16 anni compresa fornitura di ciaspole e bastoni.
Regolamento di partecipazione.
Cosa fare in caso di maltempo.
Chi sarà la vostra guida: Davide
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
(Sabato) 16:45 GMT +1
Fiumalbo
Via Alberto Capitano Coppi
Davide Pagliai +39 371 1842531
Ritornano le nostre Viottole Diaboliche in veste invernale! Sulle tracce degli antichi Capitani della Montagna, un percorso tra Riola e Porretta, lungo ma affascinante per scoprire chi erano i Capitani e [...]
Ritornano le nostre Viottole Diaboliche in veste invernale!
Sulle tracce degli antichi Capitani della Montagna, un percorso tra Riola e Porretta, lungo ma affascinante per scoprire chi erano i Capitani e raccontare come le montagne, nel Milleduecento o giù di li, fossero piene di banditi. E tu ti senti più bandito o più Capitano?
DIFFICOLTA’ TECNICA: E
DIFFICOLTA’ FISICA: KM 22 (solo andata, il ritorno da Porretta a Riola avverrà in treno. Biglietto da fare in loco)- 900 mt dislivello positivo-si tratta di un’escursione con dislivello importante e lunga percorrenza.
Durata indicativa ore 7
A chi CONSIGLIAMO questa escursione: Escursionisti allenati, abituati alle lunghe percorrenze e alla fatica, con ottima condizione psico-fisica.
A chi SCONSIGLIAMO questa escursione: Persone che non fanno attività fisica, principianti.
Attrezzatura minima: Scarponi da trekking alti (NO SCARPE DA GINNASTICA) impermeabili ed in buone condizioni, zaino (consigliato 20-30 l; NO borse a spalla), abbigliamento da trekking invernale, giacca protettiva antivento ed antipioggia, occhiali da sole, crema solare, guanti e berretto.
Pranzo al sacco a cura dei partecipanti. Adeguata scorta d’acqua.
Ritrovo ore 9.00 Riola (raggiungibile con il treno- orari consultabili su sito Ferrovie dello Stato)
Costo : euro 20,00 a persona (biglietto treno ritorno escluso).
E per il meteo? Come ci regoliamo con il meteo ?
Chi sarà la vostra Guida Ambientale Escursionistica di oggi: Fabrizio
Per iscrizioni e maggiori informazioni: Fabrizio 351/6349935
La Guida si riserva di modificare o rimandare l’ escursione causa maltempo o per la sicurezza del gruppo
(Domenica) 9:00 - 14:00
Percorso affascinante che ci porterà alla scoperta del sentiero delle cascate di Sant'Anna in una inedita versione invernale. Per iscrizioni e maggiori info: Davide +39 371 1842531 Ritrovo ore 9.00 Pievepelago. Difficoltà: Escursionistica [...]
Percorso affascinante che ci porterà alla scoperta del sentiero delle cascate di Sant’Anna in una inedita versione invernale.
Per iscrizioni e maggiori info: Davide +39 371 1842531
Ritrovo ore 9.00 Pievepelago.
Difficoltà: Escursionistica in ambiente innevato, livello medio (Eai)
Natura delle difficoltà
difficoltà fisiche: percorso di media lunghezza, alcuni tratti di salita ripida. Difficoltà tecniche: nessuna.
Durata (comprese soste): circa 3 – 4 h
Note attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, acqua, occhiali da sole, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20-30 lt, spuntino al sacco a carico dei partecipanti.
Per chi è sprovvisto di ciaspole e bastoni, l’attrezzatura può essere reperita da La via dei monti tramite noleggi locali. Penseremo noi a reperire il materiale al mattino e a riconsegnarlo al termine dell’escursione.
Costi: 20 euro adulto, 14 euro minore 16 anni, compresa fornitura di ciaspole e bastoni
Regolamento di partecipazione.
Cosa fare in caso di maltempo.
Chi sarà la vostra guida: Davide
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
(Domenica) 9:00 - 14:00
Percorso inedito che ci porterà alla scoperta dell'affascinante borgo fantasma di Casa Paretto, uno dei più grandi del nostro Appennino, che potremo ammirare coperto di neve, con una prospettiva ancora [...]
Percorso inedito che ci porterà alla scoperta dell’affascinante borgo fantasma di Casa Paretto, uno dei più grandi del nostro Appennino, che potremo ammirare coperto di neve, con una prospettiva ancora più suggestiva.
Per iscrizioni e maggiori info: Davide +39 371 1842531
Ritrovo ore 9.00 Pievepelago.
Difficoltà: Escursionistica in ambiente innevato, livello medio (Eai)
Natura delle difficoltà
difficoltà fisiche: percorso di media lunghezza, alcuni tratti di salita ripida. Difficoltà tecniche: nessuna.
Durata (comprese soste): circa 3 – 4 h
Note attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, acqua, occhiali da sole, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20-30 lt, spuntino al sacco a carico dei partecipanti.
Per chi è sprovvisto di ciaspole e bastoni, l’attrezzatura può essere reperita da La via dei monti tramite noleggi locali. Penseremo noi a reperire il materiale al mattino e a riconsegnarlo al termine dell’escursione.
Costi: 20 euro adulto, 14 euro minore 16 anni, compresa fornitura di ciaspole e bastoni
Regolamento di partecipazione.
Cosa fare in caso di maltempo.
Chi sarà la vostra guida: Davide
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
(Sabato) 9:00 - 14:00
Partendo da Montecreto, caratteristico paesino ai piedi del Cimone proponiamo questa facile ciaspolata. Cammineremo immersi nella natura dalle pendici del Monte Cervarola salendo per il versante opposto al paese, [...]
Partendo da Montecreto, caratteristico paesino ai piedi del Cimone proponiamo questa facile ciaspolata.
Cammineremo immersi nella natura dalle pendici del Monte Cervarola salendo per il versante opposto al paese, ammirando i suggestivi scorci panoramici sul paese, fino a giungere al bellissimo punto panoramico del Pino solitario.
Se saremo fortunati potremo anche scorgere l’aquila, che qui vicino nidifica, durante le scenografiche parate nuziali.
Per iscrizioni e maggiori info: Davide 3711842531
Ritrovo 0re 9.00 Montecreto, piazzale della seggiovia
Difficoltà: Escursionistica in ambiente innevato, livello medio (Eai)
Natura delle difficoltà
difficoltà fisiche: nessuna. Difficoltà tecniche: nessuna.
Durata (comprese soste): circa 3-4h.
Note attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, acqua, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20 lt.
Per chi è sprovvisto di ciaspole e bastoni, l’attrezzatura può essere reperita da La via dei monti tramite noleggi locali. Penseremo noi a reperire il materiale e a riconsegnarlo al termine dell’escursione.
Costi: 20 euro a persona, compresa fornitura ciaspole, 14 euro minore di 16 anni.
Regolamento di partecipazione.
Cosa fare in caso di maltempo.
Chi sarà la vostra guida: Davide
L’escursione si svolgerà su itinerario di facile percorrenza, privo di difficoltà di tipo alpinistico. L’itinerario potrebbe subire variazioni dovute a condizioni di neve non idonea o ghiacciata.
(Domenica) 9:00 - 15:00
L’angolo più affascinante di tutto l’ Appennino: partiamo da uno dei Santuari più importanti, attraverseremo un bosco di faggi avvolto nel silenzio dell’ inverno per poi arrivare a sentire il [...]
L’angolo più affascinante di tutto l’ Appennino: partiamo da uno dei Santuari più importanti, attraverseremo un bosco di faggi avvolto nel silenzio dell’ inverno per poi arrivare a sentire il rumore dell’acqua in un ambiente scenografico naturale: le cascate del Dardagna.
DIFFICOLTA’ TECNICA: EAI (escursione in ambiente innevato)
DIFFICOLTA’ FISICA: Nessuna, alcuni tratti di ripida salita
Durata indicativa ore 3-4
Numero massimo partecipanti: 12
Attrezzatura minima: ciaspole e bastoni, calzature da trekking, giacca antivento, abbigliamento invernale, suggerito zainetto 20-30 lt. Consigliato tisana o bevanda calda a seconda dei gusti.
Spuntino al sacco a cura dei partecipati-Adeguata scorta d’acqua.
Al momento dell’ iscrizione, comunicare se provvisti o meno di ciaspole e bastoncini, per chi ne fosse sprovvisto, la Via dei Monti ha la possibilità di metterle a disposizione con un costo aggiuntivo (vedi sotto).
Ritrovo ore 9.00-parcheggio Santuario Madonna dell’ Acero
Costo escursione : euro 15,00 a persona
Costo escursione+noleggio ciaspole: euro 20,00 a persona
E per il meteo? Come ci regoliamo con il meteo ?
Chi sarà la vostra Guida Ambientale Escursionistica di oggi: Fabrizio
Per iscrizioni e maggiori informazioni: Fabrizio 351/6349935
La Guida si riserva di modificare anche il giorno prima percorso e programma in base alla presenza o meno di neve o rimandare l’ escursione/ciaspolata causa maltempo o per la sicurezza del gruppo.
(Domenica) 9:00 - 14:00