Dietro le quinte di una giornata da guida

Spesso si tende ad immaginare il lavoro di guida come un’attività semi-dilettantistica che si pratica nei fine settimana liberi da impegni, tanto per arrotondare lo stipendio, praticando nel contempo un’attività salutare all’aria aperta.

Una sorta di mondo idilliaco in cui, nei ritagli di tempo, si guadagna qualche soldino tenendosi in forma e passeggiando in allegra compagnia.

 

 

Niente di più lontano dalla realtà quotidiana di chi, come noi, interpreta la professione di Guida Ambientale Escursionistica come quello che riteniamo debba essere: un vero e proprio, duro, appassionante lavoro.

Per questo le guide de La via dei monti sono tutte persone che hanno scelto di fare la guida come mestiere.

Cosa c’è, allora, dietro le quinte di una giornata trascorsa con una Guida Ambientale Escursionistica?

 

 

Una Guida Ambientale Escursionistica è in primo luogo una persona a cui ci si affida per essere condotti in sicurezza per una piacevole giornata in natura.

Per fare il nostro lavoro c’è bisogno, in primo luogo, di una buona forma fisica per poter “assorbire” i tanti chilometri fatti a piedi, in bici o in canoa.

Anche la guida fa fatica e la fatica, quando diventa troppa, non è una buona compagna di viaggio.

Ci vuole quindi una buona preparazione fisica per poter fare il nostro lavoro sempre al meglio.

Ovviamente nei periodi in cui si accompagna tutti i giorni si fa già sufficiente esercizio per tenersi in forma; tuttavia durante la gran parte dell’anno la parte “visibile” del nostro lavoro si svolge esclusivamente nei fine settimana e festivi, cioè 1-2 giorni a settimana. In questi periodi c’è bisogno comunque di tenersi allenati dedicando un paio di giornate almeno a qualche corsetta o camminata infrasettimanale.

 

Ciò che mi affascina della professione di guida è però il fatto che questa viene svolta principalmente con i piedi…ma non solo.

Chi ci segue non si limita ad affidarsi a noi per essere condotto in sicurezza, ma si aspetta in genere anche che noi sappiamo illustrare gli aspetti storici, naturalistici e culturali del territorio che stiamo attraversando. I luoghi in cui si svolgono le nostre escursioni si vivono non solo con il corpo ma anche con la mente.

Per fare bene il mestiere di guida non servono solo buone gambe, è anche necessario essere dotati di grande curiosità verso il mondo che ci circonda, una curiosità che ci spinge a frequentare tanto boschi, litorali e montagne quanto scaffali pieni di libri e stanze piene dei racconti delle persone che abitano i luoghi da noi attraversati.

Eh sì…una buona guida è anche un po’ un topo da biblioteca.

 

 

Oltre poi all’aggiornamento culturale c’è anche una discreta fetta di tempo che ogni anno va dedicata alla formazione professionale continua, obbligo che abbiamo in quanto professionisti. Conoscere le basi del primo soccorso, saper leggere una carta geologica o un bollettino meteo, interpretare i segni del paesaggio o la traccia lasciata da un animale sulla neve; sapersi orientare nel cielo notturno e saper utilizzare bussola e carta, saper condurre un gruppo, spesso eterogeneo, e sapersi relazionare con altre persone sono tutte abilità che una guida deve possedere e continuamente aggiornare.

 

 

Ci sono poi le giornate passate con se stessi o con gli amici di sempre sui sentieri fra esplorazioni e sopralluoghi.

Esplorare non vuol dire solo “provare un percorso nuovo”. Una buona guida deve avere confidenza con il suo territorio, e questa confidenza la si ottiene solo praticando il territorio quotidianamente; percorrendo i sentieri che si proporranno ai nostri clienti ma anche vagabondando a caso, così, per il gusto di perdersi e di trovare nuove vie. Chi ci segue cerca in noi la serenità anche nei momenti “difficili”: un temporale improvviso, un piccolo imprevisto, la fatica che ormai non siamo più abituati a frequentare e che per questo ci spaventa quando si mette a camminare con noi. Per avere, e soprattutto trasmettere, questa serenità di fondo c’è bisogno di sentirsi a proprio agio in natura sempre: con il caldo di agosto e il freddo pungente di febbraio, in una bella giornata di sole come immersi nelle nuvole basse, di giorno come nell’oscurità della notte. E questa confidenza, ancora una volta, non può che nascere da una pratica quotidiana dell’ambiente naturale.

 

 

Tutto ciò fa sì che si possa avere un buon prodotto da vendere. Ma questo, per quanto ottimo sia, nessuno verrà a cercarlo se non lo si sa vendere. Io non sono mai stato un buon venditore e a questo aspetto ci pensa, per fortuna, Milena.

Nella vita come sui sentieri c’è bisogno anche di buoni compagni di viaggio.

 

 

Ecco, questo è quello che facciamo quando non siamo ad accompagnarvi in escursione; questo è il valore aggiunto che troverete scegliendo di essere accompagnati da Guide Ambientali Escursionistiche e, soprattutto, da guide professioniste che fanno dell’accompagnamento in natura il proprio mestiere.

 

Davide Pagliai, guida ambientale escursionistica 

 

 

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