Marzo: il mese più pazzo dell’anno

IL MESE PIU’ PAZZO DELL’ANNO

 

“Marzo pazzerello, esci col sole ma prendi l’ombrello”. In molti conoscono questo proverbio riguardo al primo mese della primavera meteorologica. In effetti è vero che con la fine dell’inverno aumenta decisamente la variabilità meteorologica, sia giornaliera che settimanale, per cui diventa più difficile prevedere che tempo farà. Nelle nostre zone, però, la variabilità più accentuata si ha in aprile, mese primaverile per antonomasia; da noi la “pazzia” di marzo è legata piuttosto ai forti sbalzi termici, con grande alternanza tra esplosioni primaverili anticipate e ricadute invernali anche crude.

Innanzitutto, essendo un mese di passaggio stagionale, è normale che sia così; anche in settembre si alternano spesso gli ultimi calori estivi e le prime giornate tipicamente autunnali.

Poi c’è da considerare la naturale oscillazione annuale delle configurazioni meteorologiche. Non tutti gli anni sono uguali, e gli ultimi due ne sono un esempio. Nel 2018 marzo iniziò severamente invernale, e rimase freddo sin quasi alla fine. In questo 2019 c’è stato invece un inizio anticipato della primavera, sin troppo.

In ogni caso, più di ogni altro mese dell’anno marzo si conferma puntualmente il più pazzo a causa dei continui sbalzi termici, perché si alternano configurazioni meteorologiche tipiche del semestre freddo ad altre tipiche del semestre caldo. E questa alternanza può verificarsi più di una volta in una stessa settimana. In questo modo, si passa da una giornata soleggiata, mite e ventosa, ad un’altra altrettanto soleggiata ma invernale, con gelo notturno (tipicamente le ultime gelate notturne in Pianura Padana si verificano nella seconda decade di marzo). Oppure, si passa da una giornata di classica pioggia “calda” e primaverile, ad un’altra con pioggia “fredda” e limite delle nevicate a quote molto basse, o persino pianeggianti (a Modena, ad esempio, tra il 1996 e il 2018 in 8 annate marzo ha visto nevicate con accumulo, con record nel 2010 quando caddero ben 37 cm).

Per quanto riguarda l’Appennino modenese e il crinale tosco-emiliano, dal punto di vista degli sbalzi termici e dell’alternanza tra configurazioni meteorologiche di natura opposta marzo non fa eccezione: anche in montagna è un mese “pazzo”. Dal punto di vista delle temperature medie mensili, invece, si può affermare che in quota (indicativamente sopra i 1200 m) marzo è un mese invernale a tutti gli effetti. O meglio, dovrebbe esserlo, visto che il riscaldamento globale in atto sta modificando un po’ le cose. Comunque, global warming a parte, le medie pluri decennali parlano chiaro: in marzo a 1500 m la temperatura è ancora attorno allo zero e la copertura nevosa al suolo costante e duratura (anche grazie alla neve accumulata in tutto il corso dell’inverno). Quindi un mese ideale per la pratica degli sport invernali.

Perfino quest’anno, nonostante un periodo anormalmente mite e duraturo che ha umiliato l’inverno nel finale di febbraio, la pratica degli sport invernali (comprese le ciaspolate con La via dei monti!) è ancora ampiamente possibile. Tanto più che marzo si è confermato pazzerello più che mai: proprio in queste ore è tornato l’inverno, con temperature sottozero e alcuni cm di neve fresca che hanno rifatto il trucco alle nostre montagne.

Perciò, prima di dedicarci al nuovo calendario di escursioni primaverili, sino alla fine del mese vi aspettiamo per gli ultimi appuntamenti del calendario invernale. Ma attenzione, occhio nella scelta dell’abbigliamento: non fatevi sorprendere dalle bizze del mese più pazzo dell’anno.

 

Francesco Rosati

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