Continuano gli appuntamenti con le ‘Escursioni del venerdì a Fanano’. Questo venerdì, 12 agosto, è in programma una camminata lungo uno degli itinerari più suggestivi del territorio fananese, attraverso le valli di Fellicarolo e Ospitale, lungo l’antica via di pellegrinaggio, la via Romea, visitando anche il borgo abbandonato delle Caselle. L’escursione, accompagnata da guide ambientali escursionistiche, percorre una parte del tracciato solcato per secoli da pellegrini, e ancora oggi, tanto più in occasione del Giubileo, meta di camminatori che in gruppo o da soli attraversano l’Italia diretti a Roma. Tra i punti di maggiore interesse dell’escursione di venerdì c’è poi la visita al paese fantasma delle Caselle, uno dei borghi abbandonati più belli dell’Appennino. Tra foglie e alberi restano ancora oggi nascoste una cinquantina di abitazioni, in parte ridotte e brandelli di muro, che hanno visto nascere, crescere e morire generazioni di montanari. Abbandonato negli anni ’50 del Novecento a causa di una frana che in realtà non ha mai toccato il paese, il borgo delle Caselle ha poi rivisto la vita negli anni Settanta, ripopolato, ma solo per qualche anno, da una comunità di hippy. Quindi il definitivo abbandono. Oggi resta un paese fantasma, il più grande presente a Fanano, che merita di rivivere, anche solo per il tempo di un’escursione. Il ritrovo è alle ore 9 in piazza Corsini, nel centro di Fanano. Il costo dell’escursione è di 12 euro per gli adulti, e di 5 euro per i minori di 16 anni. Per informazioni: +39 371 1842531, www.laviadeimonti.com, info@laviadeimonti.com, pagina e gruppo Facebook La via dei monti. Per vedere tutte le escursioni (due al giorno) in programma in Appennino dal 10 agosto, San Lorenzo, a Ferragosto, clicca sul link.
Ogni venerdì un trekking diverso, sempre alla scoperta del territorio di Fanano, nell’alto Appennino tosco-emiliano. Il gruppo trekking La via dei monti, con il patrocinio del Comune di Fanano, dell’Ente Parchi Emilia Centrale (Parco del Frignano) e del consorzio Valli del Cimone, propone per ogni venerdì d’estate un’escursione guidata a Fanano, alla scoperta delle meraviglie naturalistiche, etnografiche, storiche e culturali racchiuse in questo angolo di montagna. Si inizia venerdì 29 luglio, con un’escursione accompagnata da guide ambientali escursionistiche attraverso l’alta valle del Fellicarolo, tra borgate antiche, spettacolari salti d’acqua e faggete che arrivano ai piedi del Cimone. In particolare il trekking porta nell’alta valle del Fellicarolo, ai piedi del monte Libro Aperto, e in località i Taburri. L’itinerario porta nel borgo abbandonato di Serralta di qua, e alle spettacolari Cascate del Doccione, uniche in questa parte di Appennino. Il ritrovo è alle ore 9 a Fanano, presso il centro visite Due Ponti. Venerdì 5 agosto è in programma il ‘Giro dei pizzi’, un’altra escursione a Fanano, dai Taburri al Libro Aperto, passando per il panoramico anello dei Pizzi. Venerdì 12 agosto è in programma ‘Pellegrini sulla Romea’, un’escursione guidata nelle valli del Fellicarolo e di Ospitale, percorrendo in parte l’antica via Romea. Durante il percorso sarà visitato anche l’antico borgo abbandonato delle Caselle, uno dei più grandi e suggestivi paesi fantasma che ancora sopravvivono in Appennino. Venerdì 19 agosto è in programma un’altra escursione naturalistica a Fanano, il ‘Giro degli antichi metati’ utilizzati un tempo per l’essicazione delle castagne. Partenza e arrivo sono dal centro storico di Fanano. Venerdì 26 agosto, infine, il trekking attraversa le valli del Fellicarolo e di Ospitale, percorrendo la via Romea. Per informazioni sulle escursioni in programma, su orari e costi delle camminate: 3711842531, www.laviadeimonti.com, info@laviadeimonti.com, pagina e gruppo Faceboook La via dei monti.
Accompagnare le persone alla scoperta delle meraviglie dell’Appennino è semplicemente meraviglioso. Camminare lungo i sentieri, salire verso cime che spariscono tra le nuvole, assaporare un panorama mozzafiato che hai già visto mille volte ma che è sempre in grado di stupirti, proprio come fosse la prima volta: sono emozioni uniche che non hanno prezzo. E ad essere ancora più meravigliosi sono gli occhi delle persone che ci seguono curiose nei percorsi di montagna. Voltarsi all’indietro, una volta arrivati con un gruppo alla meta, e vedere uno sguardo brillare per un paesaggio mai visto, è una sensazione inappagabile, che ci conferma ancora una volta che questa è la nostra strada. Ma c’è una cosa altrettanto emozionante nel lavoro di una guida che spesso diamo per scontata, e che rappresenta in realtà il primo passo – in tutti i sensi – per dare vita a un percorso suggestivo e interessante. Ed è la prima escursione in avanscoperta per selezionare itinerari, sentieri, punti di interesse, scorci sui quali far cadere l’attenzione dei camminatori che accompagneremo, per scegliere le storie che racconteremo loro. Insomma una vera avventura, fatta di creazione e fantasia. Nei giorni scorsi abbiamo fatto proprio questo. Ci siamo diretti a Fanano, nell’Appennino modenese, per percorrere – o meglio ripercorrere – in anteprima uno degli itinerari che proponiamo questa estate all’interno del calendario di escursioni guidate che organizziamo nell’Appennino tosco-emiliano (in calendario escursioni guidate a Fanano l’11 e il 12 giugno, il 3, il 16, il 22 e il 29 luglio, il 5, il 12, il 15, il 19, il 21, il 26 agosto, il 18 settembre e il 15 ottobre. Informazioni info@laviadeimonti.com, 3711842531). Un percorso suggestivo, lungo una decina di chilometri, che fa tappa in alcuni degli angoli più interessanti del comune di Fanano. A cominciare dalla via Romea Nonantolana, la via medievale solcata da pellegrini e mercanti. Il percorso che abbiamo scelto percorre un buon tratto del noto tragitto medievale, che dal centro di Fanano sale verso la frazione di Ospitale, quindi verso il Passo della Croce Arcana. A metà tracciato, però, il nostro itinerario devia, per immettersi in un sentiero ad anello che ci permette di rientrare a Fanano toccando un’altra meraviglia che la natura si sta a poco a poco riprendendo. Nel territorio del comune di Fanano, infatti, sospeso a metà strada tra il capoluogo e il lago di Pratignano, in un versante coperto dai boschi, si trova un borgo abbandonato da decenni, un paese fantasma dimenticato, un tesoro di storia e cultura che ancora oggi è capace di gettare luce sulle nostre radici e sulle nostre tradizioni. È il borgo delle Caselle, uno dei più grandi paesi abbandonati presenti in questo angolo di Appennino, dove ancora si reggono in piedi, avvolte dalla vegetazione, una cinquantina di vecchie case che hanno visto nascere, crescere e morire generazioni di montanari. L’ingresso nel borgo, oggi come un tempo, è segnato da un muretto in sasso sovrastato da filari di bosso. Un segno inconfondibile che marca l’inizio dell’insediamento umano, e che ancora oggi, dopo decenni di abbandono, resiste. Dopo qualche metro, si entra nel vero e proprio borgo. Brandelli di pareti si stagliano contro il cielo, sorretti ormai solo dal vento. Finestre rimaste senza vetri si aprano sul vuoto di stanze che un tempo hanno visto muoversi famiglie di pastori e contadini. Nell’angolo una vecchia stufa arrugginita, mentre in alto un camino sopravvive miracolosamente sopra un tetto collassato. Il borgo delle Caselle, il più alto del comune di Fanano nonché uno dei più grandi, fu abbandonato negli anni Cinquanta a causa di una frana. Un movimento franoso che lambì la borgata senza in realtà interessala direttamente, ma che costrinse gli abitanti ad evacuare l’intero borgo. Alcune case rividero la vita soltanto negli anni Settanta, quando un gruppo di hippy scelse quell’angolo di montagna per vivere. Ma fu soltanto per un periodo di tempo limitato. Poi, l’abbandono definitivo. A noi oggi resta un dovere. Ed è quello di non dimenticare questo scorcio di vita passata delle popolazioni montanare. E di farlo rivivere, anche soltanto per un momento. Altro borgo fantasma di Fanano sono Le Piagge, poco distanti dalle Caselle.
Antichi borghi abbandonati da decenni, ridotti a rovine che rami e fogli stanno a poco a poco risucchiando. Fossi guizzanti che attraversano i versanti, portando vita e rumori. Tritoni, ma anche caprioli e aquile. Sono alcune delle meraviglie toccate dal percorso ad anello pensato per gli amanti del trekking, che attraversa tre comuni nell’alto Appennino Tosco-Emiliano, nella provincia di Modena. Il tragitto circolare tocca località Le Polle, stazione sciistica del Cimone nel comune di Riolunato, il meraviglioso borgo abbandonato della Marina, nel comune di Montecreto, il monte Cervarola, tra Sestola e Montecreto, e Passo del Lupo di Sestola, nota stazione sciistica del comprensorio del Cimone. Qualche giorno fa il gruppo trekking La via dei monti ha effettuato un sopralluogo proprio su questo itinerario, un percorso che proporremo questa estate nel calendario di escursioni guidate, zaino in spalla, organizzato con il patrocinio dei Comuni di Abetone, Fiumalbo, Pievepelago, Riolunato, Montecreto, Sestola, Fanano, Frassinoro, Serramazzoni, Parco del Frignano, Valli del Cimone. Nel sopralluogo non poteva mancare la nostra inseparabile Briscola, la mascotte a quattro zampe de La via dei monti, che ci ha dato come sempre qualche prezioso consiglio. Eccovi qualche anticipazione, macchina fotografica alla mano. Questo bel giro ad anello di circa 9 Km parte dalle Polle, nel comune di Riolunato, imboccando il CAI 475. Dopo circa 500m, superata l’area pic-nic, troviamo alla nostra sinistra l’imbocco del sentiero (segnato con segnavia CAI sul terreno, ma riportato in carta senza numero in questo primo tratto) che scende a Case Contri. Dopo circa 1 Km di discesa, in faggeta inframmezzata da radure in cui è facile scorgere caprioli ed altri ungulati, troviamo i segnavia del CAI 469 che sale da Poggio Perduto. Dopo poco il sentiero scende brevemente, a tratti ripido, verso l’impluvio di Rio Becco, che in stagione di pioggia si guada con qualche difficoltà. Superato il Rio Becco e la frazione di Fontana Gelata percorriamo un tratto di strada asfaltata per riprendere, in corrispondenza di un tornante a sinistra, il sentiero CAI che in poche centinaia di metri ci porta ad entrare nel vecchio borgo de La Marina, nel comune di Montecreto, risalente al ‘500/’600 ed ormai abbandonato. Fra i resti delle antiche case e del forno comune resiste ancora la fontana che offre rinfresco al viandante. Dalla Marina inizia il tratto di salita dell’itinerario, che ci condurrà prima a Serra Golara, dove lasciamo il CAI 467 per prendere il 461, e poi fino alla Rovinella dove nella bella stagione possiamo ammirare i tritoni crestati nuotare lentamente nell’omonimo laghetto. Sempre seguendo il 461 dalla Rovinella arriviamo alla strada asfaltata di Passo del Lupo, nel territorio di Sestola, dopo aver attraversato alcuni begli affioramenti delle arenarie del Cervarola. Da Passo del Lupo si imbocca nuovamente il CAI 475 passando di fronte al Giardino Esperia. Ecco che in circa 40’ di facile sentiero, fra ruscelli, vecchie torbiere e belle faggete siamo di nuovo al punto di partenza. All’interno del programma Camminappennino 2016 potrete fare questo bel giro insieme a noi venerdì 8 e martedì 19 Luglio. Per scoprire tutti gli altri itinerari in programma clicca qui Per programmare un’escursione ad hoc per te, o per ricevere il file del percorso in formato .gpx contattaci.
Scheletri di vecchie case appoggiati l’uno all’altro, tenuti in piedi da una vegetazione che sembra cresciuta apposta per non farli collassare. All’interno delle singole abitazioni, nella penombra di un raggio di luce che si fa strada tra le fessure di un tetto crollato, quel che resta di una vita passata. Una stufa nell’angolo della stanza, stoviglie a terra tra brandelli di pareti e foglie. Più in là, a pochi metri, una porta socchiusa sul vuoto spettrale di un’altra stanza fa intravedere ancora un vecchio letto matrimoniale, in ferro battuto, inclinato sopra un pavimento di travi di legno che stanno a poco a poco cedendo. Uno squarcio nella parete pericolante, là dove un tempo c’era una finestra, con architravi di sasso, infissi di legno e vetri lucenti. E nella stalla ancora gli attrezzi del lavoro nei campi. È un viaggio straordinario che si perde nel tempo quello tra i paesi abbandonati dell’Appennino, alla ricerca di antiche borgate, oggi avvolte nel più profondo silenzio. Sono tantissimi i borghi perduti nelle nostre montagne, abbandonati da decenni, e oggi ridotti a qualche brandello di muro inghiottito dalla vegetazione. Ogni comune conserva, nascosti, i suoi tesori, che il bosco si sta a poco a poco riprendendo. A Frassinoro, nei pressi della frazione di Riccovolto, si trova Sant’Antonio, vecchio borgo di pastori e contadini, l’unico che ancora oggi rivive grazie alla passione del Gruppo escursionistico di Montefiorino. Il 17 giugno di ogni anno, i fedeli raggiungono la chiesetta settecentesca restaurata, dove viene celebrata la messa. Nel comune di Pievepelago, sopra la strada che porta al lago Santo, si può visitare Casa Paretto, abitato fino al Dopoguerra, quando iniziò un lento e progressivo esodo che portò al suo spopolamento. Molti abitanti della zona sfollarono lassù, nascosti dal bosco, proprio tra il 1943 e il 1945. E ancora, il borgo carbonaio della Mirandola, uno dei più suggestivi della Valle di Ospitale (Fanano), e il borgo delle Caselle, nella stessa valle. La Lezza (Riolunato), che ha conservato le ultime famiglie fino al 1972, e La Marina (Montecreto). Sempre a Montecreto, sulle pendici del monte Caprile, troviamo il bellissimo Casa Gherardi, e i vicini borghi di Rovinamala e Roncovecchio, oltre al suggestivo complesso archeominerario del monte San Michele, in località Tonarone, anch’esso testimone della vita in montagna nei secoli passati. A Castellino di Riolunato ci sono Il Bosco, Gli Acquarini, Le Vigne e Il Tufo. Nel territorio di Roccapelago (Pievepelago) Per del Polo, Casa Ferioli e Casa Burchi. E vicino al già ricordato S. Antonio, si trovano Cà Picciriello, Cà Manzani, La Cervia, Cecconi, I Tegelli, Case Magnani, Cà Mengoni, Cà di Giorgi e Cà Scaglia. Di un mondo contadino passato, devoto e coraggioso, scandito dai ritmi della terra e delle stagioni, quel che rimane oggi è un silenzioso ‘museo’ di una quotidianità montanara andata, forse per sempre, perduta. Restano le chiese, testimonianza di una ferrea devozione, le abitazioni, con camini freddi da decenni e oggetti intrappolati tra le macerie, e qualche fontana sorda. All’azione della natura, si aggiunge il saccheggio umano, che negli anni ha depredato i borghi, accelerandone l’inesorabile distruzione. Periodicamente spuntano, proposti da enti turistici o comuni, progetti per la valorizzazione dei ‘borghi fantasma’, che si concludono ogni volta in un nulla di fatto. E nel frattempo non è impossibile trovare, in una casa che ancora regge i segni del tempo, un uomo solitario, sfuggito alla civiltà per vivere qualche giorno in un borgo abbandonato. Solo tra i fantasmi. Il gruppo trekking La via dei monti sta organizzando alcune escursioni guidate alla scoperta dei borghi abbandonati dell’Appennino. Per informazioni: info@laviadeimonti.com, www.laviadeimonti.com, 3711842531. Milena Vanoni Casa Paretto. Foto di Milena Vanoni Casa Burchi. Foto di Milena Vanoni Sant’Antonio. Foto di Milena Vanoni
Domenica 13 Novembre 2022 – ore 9.30 Levanto...
Sabato 15 Ottobre 2022 – ore 9.15 Passo delle...
Domenica 2 Ottobre – ore 9.00 Magrignana ...