Tutte le strade passano da Bombiana

TUTTE  LE STRADE  PASSANO DA BOMBIANA  (almeno nel Medioevo)

Bombiana è una frazione del comune di Gaggio Montano e dista circa 6 km dal capoluogo.

La zona oggi è quasi appartata rispetto alle località vicine e neanche tanto popolosa, ma non era così nel Medioevo: l’area bombianese era un vero crocevia, sia stradale che politico visto che era posta al confine tra le zone del Bolognese, Modenese e Pistoiese.

A Bombiana si incrociavano due strade transappenniniche di grande importanza; le due strade avevano a dire il vero origine romana, ma rimasero aperte anche nel Medioevo tanto che vennero addirittura servite da numerosi ospitali per i pellegrini.

La via importante che attraversava Bombiana era la Via del Reno che univa Nonantola a Monteveglio e a Pistoia, ma che aveva due diramazioni da Modena e da Bologna, entrambe toccando Bombiana ma poi allontanandosi, dirigendosi la prima verso la Val Limentra e il passo della Collina e la seconda, invece, verso Gaggio Montano, Fanano e il Passo della Croce Arcana.

Molte personalità del tempo avevano interessi sulla zona di Bombiana: la contessa Matilde di Canossa, la Santa Sede, il monastero toscano di San Salvatore della Fontana Taona e anche  l’ Abbazia di Santa Lucia di Roffeno. Svolgendo importanti funzioni sociali quali ospitalità ai pellegrini, manutenzione delle strade e ponti, queste fondazioni religiose ricevevano cospicue donazioni di terreni sia da persone potenti che da semplici abitanti che da viaggiatori: in questo modo monasteri ed abbazie  controllavano il territorio e ne influenzavano l’ economia.

Importanti erano anche gli ospitali presenti sul territorio: l’ospitale di San Biagio poteva essere sorto per opera dell’ Abbazia di Santa Lucia di Roffeno per controllare meglio la Via Cassiola (Piccola Cassia) e per bilanciare l’ influenza nella zona del monastero di San Salvatore della Fontana Taona e dell’ ospitale di San Bartolomeo del Pratum Episcopi (Spedaletto).

L’ospitale di San Biagio già nel XVI secolo era in rovina e l’ altro ospitale bombianese di San Michele Arcangelo era scomparso senza lasciare tracce visibili nel Cinquecento.

A parte l’importanza delle strade transappenniniche, Bombiana fu importante anche per la costruzione, da parte del Comune Bolognese, della fortezza di Castel Leone sulla cima di Monte Castello. Fu probabilmente costruita intorno al 1230 a dominio della valle del Reno e del Dardagna e doveva essere d’aiuto alla fortezza costruita su Monte Belvedere che difendeva la Valle del Dardagna.

In queste due fortezze furono trasferiti forzatamente abitanti dei paesi vicini: a Castel Leone arrivarono abitanti di Rocca Pitigliana e Gaggio Montano, al Belvedere quelli di Vidiciatico, Grecchia e Gabba. La fortezza di Castel Leone aveva una chiesa dedicata a San Giacomo e contava ben 86 capifamiglia residenti. All’ interno del castello c’era una casa dove risiedeva il podestà, podesteria attiva fino al 1288; alla fine del secolo venne però trasferita a Rocca Pitigliana e Castel Leone scomparve definitivamente. In effetti, terminata la politica espansionistica di Bologna verso Modena e con la città sconvolta dalla carestia, non aveva più senso mantenere uomini, guardie ed armi, e un podestà con la sua famiglia, i funzionari, i servitori  in uno sperduto castello montano.

 

 

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Fabrizio Borgognoni

Guida Ambientale Escursionistica La via dei monti

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