Viaggi a piedi in Appennino

Viaggiare camminando.

 

Quale modo migliore per riappropriarsi dei gesti e dei tempi che sono quelli propri della nostra specie?

Camminare è una delle attività più semplici e e una delle più intimamente legate alle radici e all’essenza stessa della specie umana.

Per millenni la maggior parte dei nostri antenati si è spostata ed ha viaggiato avendo come punto di riferimento la giornata di cammino.

 

Escursione notturna al Lago Santo vedetta sul Fontanacce

 

Le ore stesse del giorno venivano contate non in riferimento alla mezzanotte, ma in riferimento all’ora del tramonto, cosicché le 23 fossero sempre, in ogni momento dell’anno, l’ora prima del calare del sole e i viandanti avessero modo, udendo i lontani rintocchi delle campane, di regolare il proprio passo per non essere sorpresi dal buio lontano dai centri abitati.

Da qui nasce il modo di dire “cappello sulle ventitré“, poiché alle ventitré, ora prima del tramonto, i raggi del sole sono molto obliqui e costringono a tenere il cappello di sbieco per riparare gli occhi.

Certo, la modernità con i suoi ritmi frenetici offre anche indubbi vantaggi; ma fa bene, ogni tanto, riprenderci il nostro tempo.

Se poi facendo questo riusciamo anche a viaggiare, scoprire nuove vie e riscoprire antichi territori, la nostra mente e il nostro fisico non potranno che riemergere ristorati da questa esperienza.

 

La via dei monti, in collaborazione con Appennino Bianco, propone una serie di trekking e viaggi a piedi in Appennino di più giorni.

Esperienze di 2 o 3 giorni, accompagnati da Guida Ambientale Escursionistica, che ci porteranno lungo antiche vie per riscoprire il piacere di essere viandanti e ridare la giusta dignità di mezzo di locomozione a questi nostri bistrattati e troppo poco utilizzati piedi.

 

I viaggi a piedi in Appennino proposti sono differenti per difficoltà, lunghezza ed itinerario.

Su richiesta è inoltre possibile programmare itinerari ad hoc.

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