Mirandola il paese fantasma

Il percorso che vi presentiamo oggi si svolge in una delle zone più frequentate del nostro Appennino modenese, scegliendo però sentieri poco battuti.

 

Il percorso, ad anello, è impegnativo non tanto per le distanze (poco più di 9 Km), quanto per il dislivello (circa 700m, con alcuni tratti di salita ripida e continuativa) e la presenza di alcuni brevi tratti di traccia stretta su versante molto acclive. Non si può tecnicamente parlare di punti esposti in senso stretto, tuttavia sono brevi passaggi che richiedono un passo sicuro.

L’itinerario parte dal paese di Ospitale, nel comune di Fanano, imboccando il sentiero CAI 419 in salita. Attraversando un bel castagneto si giunge in breve in località Case Biagio. Lasciateci le case alle spalle oltrepassiamo l’incrocio con il CAI 417, che troviamo alle nostra sinistra, e proseguiamo oltre per poche centinaia di metri fino a imboccare alla nostra destra il CAI 421 che si dirama in discesa verso il fosso della Mirandola, sempre ricco d’acque, superato grazie ad un ponticello.

 

Oltre il guado inizia, prima in modo graduale, poi con maggiore acclività, la salita che sarà nostra compagna di viaggio fino alla vetta del monte Lancio (da qui circa 2-3 Km).

 

La salita è di quelle vere, quelle da “naso triste”, per dirla con Paolo Conte.

 

Ripida, costante nelle pendenze. Di quelle salite che ti si attaccano ai calcagni e lasciano poco spazio per riprendere fiato. Quelle salite che, se le sai prendere con il giusto passo, sanno come poche altre cose regalarti quell’espressione soddisfatta che vuol dire “ce l’ho fatta”.

 

E quindi, con il passo giusto, iniziamo a salire soffermandoci di tanto in tanto per gustarci il panorama che si apre negli squarci della copertura arborea, qui costituita da qualche faggio e numerosi carpini.

 

Il versante è molto acclive e la traccia del sentiero, sempre ben segnalata, è in questo tratto sempre stretta. Non ci sono tratti esposti, ma, specie in occasione del passaggio di impluvi, ed in un paio si punti dove si devono fare alcuni passi su facili roccette, è bene muoversi con passo sicuro.

 

Finalmente si arriva in vista del poggio dei Pratacci, che aggiriamo in un’ampia sella.

 

Qui la traccia, complici le pinate di lamponi ed altri arbusti che crescono rigogliosi, è meno evidente e può essere necessario dare una veloce occhiata alla carta per mantenere la direzione giusta.

 

Passata la sella ci manteniamo in quota proseguendo sul fianco del versante e dopo poche decine di metri ecco che la traccia diventa di nuovo facilmente identificabile. La salita adesso ci concede qualche centinaio di metri di tregua,dopo i quali ci troviamo fra i ruderi Capanno di monte Lancio, un vero e proprio avamposto da selvaggio west. Dopo poco il CAI 421 confluisce nel CAI 425 che sale dal Pizzo di Fanano.

 

Ci troviamo sul filo del crinale che divide le due valli che scendono dal crinale verso Fanano, ed il panorama inizia ad essere veramente superbo.

 

Anche la salita torna ad alzare la cresta.

 

Dopo gli ultimi faggi passiamo fra due muri di pino mugo. Il segnale che ormai la nostra ascesa è vicina alla vetta.

 

La pendenza si fa di colpo assai più dolce, ed eccoci sulla cima del monte Lancio.

 

Da qui si gode un panorama a 360° sul crinale appenninico, la vetta del Cimone, la valle del Panaro.

 

Il sentiero prosegue leggermente sulla destra, aggirando uno sperone roccioso (l’imbocco è poco visibile quasi nascosto fra i pini mughi). Superati alcuni begli esemplari di faggio secolare si giunge all’ampia e panoramica sella del passo del Colombino, crocevia di numerosi sentieri.

 

Il CAI 425 prosegue dritto fino a innestarsi sullo 00 in prossimità della vetta di Cima Tauffi, noi invece imbocchiamo il CAI 445 scendendo verso sinistra.

 

Dopo alcune centinaia di metri troviamo alla nostra sinistra l’imbocco del CAI 419, che prendiamo, sempre scendendo in bell’ambiente di faggeta.

 

Quasi al termine della discesa giungiamo all’antico borgo ormai abbandonato de La Mirandola.

 

Poco oltre La Mirandola alla destra del sentiero troviamo anche alcuni superbi esemplari di frassino.

 

Proseguiamo sempre in discesa fino a raggiungere Case Biagio e di qui rientriamo a Ospitale per il tratto di CAI 421 che abbiamo fatto in salita.

 

In alternativa, se si vuole rendere il percorso più adatto anche a camminatori meno esperti possiamo salire dal CAI 417 fino ad incontrare il 445 che poi seguiremo voltando a destra fino all’incrocio con il 419 che troveremo poco oltre il bivacco di Villa Rosella.

 

Il rientro avviene come per l’itinerario precedente via CAI 419 passando per il borgo de La Mirandola.

 

Consigliamo questo itinerario, che fa parte del nostro “tour dei borghi fantasma”, ed ha nella grande varietà di ambienti e terreni attraversati, a chi ama i sentieri meno affollati, non disdegna la salita ed i sentieri un poco più impegnativi del classico itinerario turistico.

 

 

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