Cimone: la vita dentro alla montagna

Forse non tutti gli amanti del trekking che raggiungono la vetta del monte Cimone lo sanno. Ma sotto i loro piedi, all’interno della montagna, la vita scorre in continuo fermento. Ogni giorno uomini in costante attività svolgono con dedizione il loro lavoro nel cuore segreto del rilievo appenninico. Dai 1840 metri di Piancavallaro fino ai 2165 metri della vetta, vivono sopra le nuvole, tra albe che nascono dal mare Adriatico e tramonti che si perdono nel Tirreno, tra panorami che sfiorano le Alpi a nord e il monte Terminillo a sud, operando in condizioni estreme, tra venti di uragano, bufere di neve e spettacolari formazioni di ghiaccio. Sono i militari del Centro Aeronautica Militare di Montagna del Monte Cimone CAMM, presente in vetta dal 1937, che monitorano costantemente gli strumenti per le misurazioni meteorologiche, ambientali e per le telecomunicazioni. Il personale esegue rilievi giorno e notte, 365 giorni l’anno, per trasmettere informazioni utili alla navigazione aerea militare e civile e all’elaborazione delle previsioni. Dal 1979 viene misurata la concentrazione di anidride carbonica nell’aria, di cui si possiede la serie storica più lunga in Europa, cui si è aggiunta di recente la rilevazione del metano.

Viene misurato anche il soleggiamento giornaliero e l’energia solare. Con un pluviometro è campionata l’acqua piovana, mentre il vento è registrato con un anemometro ultrasonico, testato per resistere a condizioni di freddo-umido, quindi di ghiaccio, davvero estreme. Sono rilevate inoltre temperatura, pressione e umidità, codificate in bollettini utilizzati per le previsioni del tempo, lo studio del clima e l’assistenza alla navigazione aerea. L’ozono stratosferico è invece misurato dall’Aeronautica nella base di Sestola dal 1975. Oltre al CAMM opera in vetta al Cimone dal 1983 anche l’ISAC-CNR, conducendo studi sulla composizione dell’atmosfera nel bacino del Mediterraneo e nella pianura Padana, con rilevazioni dei principali gas inquinanti e alteranti del clima. 
 

La stazione di osservazione del Cimone è inoltre la prima nonché unica stazione globale in Italia per il programma internazionale Global Atmosphere Watch (GAW). Il prestigioso riconoscimento è arrivato nel 2011 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), che ha conferito questa qualifica soltanto ad altre 33 stazioni nel resto del mondo. L’OMM ha accolto la richiesta avanzata dall’Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia (USAM) dello Stato Maggiore Aeronautica in coordinamento con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), trasformando le infrastrutture di ricerca del Cimone da Stazione regionale a Stazione globale.

Cesare Magera il 5 agosto 2015. Foto Milena Vanoni

Indispensabile per la vita del Cimone è poi l’attività del personale civile addetto alla manutenzione della funicolare interna al monte, dei 2 ascensori che coprono complessivamente un dislivello di 50 metri e delle lunghe gallerie che scorrono nella pancia della montagna. A questo proposito non può non essere ricordato Cesare Magera, detto Cesarino, l’ ‘uomo della montagna’, che ha lavorato una vita, dal lontano 1951, nella pancia del Cimone. Nato nel 1930 nell’alta Garfagnana, la terra dove diceva di «aver lasciato il cuore», Cesare arrivò nella vetta più alta dell’Appennino modenese con la ditta incaricata per la costruzione delle gallerie interne al monte. «E da allora non l’ho più lasciato» raccontava Cesarino, che è riuscito a passare lassù anche gli anni del militare. Aperta poi la ditta Magera, l’ ‘uomo della montagna’ si è occupato per sessantacinque anni della manutenzione della funicolare interna, delle gallerie e di tutte le apparecchiature dell’Aeronautica, dall’elettronica al cemento armato. Una memoria storica Cesare, attivo fino agli ultimi anni della sua vita al Cimone (si è spento nel 2016), entrato nel cuore di tutti coloro che ha accompagnato lassù, anche solo per un giorno. E anche nel mio.  

 

La foto di copertina è di proprietà dell’Aeronautica Militare di Montagna Monte Cimone 

Questo articolo fa parte del ciclo di storie “Le escursioni ai tempi del coronavirus”: una raccolta di aneddoti, racconti e nozioni naturalistiche online a cura delle Guide Escursionistiche de La via dei monti, per tenervi compagnia in questo momento di digiuno dalle escursioni. Leggerli sarà come partecipare ad una camminata virtuale con le nostre guide, pur restando a casa, in attesa di ritrovarci presto per sentieri.

 

 

7 commenti su “Cimone: la vita dentro alla montagna”

  1. Nicoletta 22 Aprile 2020

    Grazie Milena Vanoni per le belle parole su Cesarino Magera ! Franca Pagliai, Nicoletta e Grazia Magera

    • Davide Pagliai 23 Aprile 2020

      E’ un piacere per me averlo ricordato anche sul nostro sito. Nel corso degli anni, come giornalista del Resto del Carlino, l’ho incontrato e intervistato varie volte in occasione di eventi organizzati dall’Aeronautica. Lo ricordo sempre con grande affetto.
      Milena

      • Giancarlo Tocco 27 Aprile 2020

        Con un piacere incommensurabile ho rivisto una foto di Cesarino Magera persona con cui ho avuto collaborazione lavorativa per circa 19 anni e 10 mesi , praticamente la mia permanenza di servizio quale responsabile per la parte esercito del CNA , da lui ,persona affabile dotata di spirito di abnegazione e passione ,ho imparato molteplici cose che ancora oggi fanno parte del mio bagaglio tecnico . Nonostante il sacrificio alla permanenza , turnazioni da 15/20 gg nn cambierei mai questa montagna con nessun’altro luogo in cui sono stato , meraviglia della natura indimenticabile luogo mi ha arricchito nello spirito.

        • Davide Pagliai 28 Aprile 2020

          Grazie Giancarlo del tuo commento. E’ sempre un piacere per noi ricordare questi uomini-monumento e vedere che il loro ricordo appassiona ancora chi li ha conosciuti e chi li conosce solo adesso.

        • andrea sgorbini 9 Ottobre 2023

          Maresciallo Tocco Buonasera
          Ho avuto piacere, nel 1989, di fare un turno con Lei su Monte Cimone, in sostituzione di un commilitone in licenza. Ho ancora le foto dei panorami. Cordiali Saluti. C.le Andrea Sgorbini, 43/2 Btg Abetone.

  2. Mi ricordo da bambino una estate una bellissima passeggiata fino in cima al monte Cimone! Nel rifugio ricordo tutto grande e foto di aerei militati !
    Vorrei tornarci! Che nostalgia….
    Eravamo in villeggiatura a Sant’Anna pelago….

  3. franco 9 Giugno 2022

    La mia prima volta al M. Cimone fu nell’ormai lontano 1956. Con i miei compagni Scout partimmo da Madonna dell’Acero, sotto il Corno alle Scale, e in tre giorni raggiungemmo la vetta della montagna.. Patimmo il freddo e la pioggia, ma il ricordo di quella avventura mi emoziona ancora.

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